1. |
Amuleto
03:49
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Come l’amore che esce fuori dalle cose
come inchiostro che non va più via
sulla pelle di Maria ho scritto un tango
Come un fiore che è rosso di dolore
sulla pelle tropicale che si brucia ogni due ore
Nella brezza mattutina, degli amanti sudati,
delle gambe aggrovigliate, degli sposi derubati.
Addio! Es un gaucho triste che va fuori dalla città
Addio! Es un gaucho triste che va dritto al cuore va
Come l’America che mi scorre nella mente
Cowboy, indiani e altre fantasie
Io contengo praterie;
Contengo Pampa!
Fra i bidoni dispersi per la strada
Oh deserto ululante Oh cornice suburbana
In discariche di piombo
sotto i fumi del corallo
C’è un portuale vagabondo
una zingara ed un gallo.
Addio! Es un gaucho triste che va fuori dalla città
Addio! Es un gaucho triste che va dritto al cuore va.
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2. |
Lettera a D.C.
03:47
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La vita non esiste fuori da questo cortile deserto
sudore sangue e buio pesto
L’amore non esiste al di là di casa tua in Bolognina
Minuscola freddissima e carina
E tu non esisti all’infuori di me
che ti penso sul balcone mentre guardi un acquazzone venire giù
dagli occhi tuoi, da 'sti due occhi che come fiumi laghi mari e fossi in piena
come due specchi rotti e sfortuna nera nera.
Il tempo non esiste, ma esiste questo bacio fraterno
e il nostro amore scritto in stampatello.
Il passato non esiste, ma che mi dici di questa cicatrice
ricordo di un pomeriggio più felice.
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3. |
Vite che non sono mie
03:23
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Mi ricordo che alla stazione c’eri tu con la tua maglietta blu
C’ero io e c’eri tu
Sulla strada per andare di tua madre piovevan lampi, tuoni
e altre cose dentro te
A cena tutti parlavano della D.C, di Craxi e di Benigni
Di Sgarbi e Licio Gelli
Mi ricordo che avevamo un figlio di nome di Tobia, e non so come non so perché stava a rota con la polizia
Mi ricordo avevamo un’alfa verde e blu e un cane di nome Balù
E anche lui adesso non c’è più
E mi ricordo anche che non c’ero
Ma che tempo era? Ma è che spazio era?
Ma che dimensione era? Ma che memoria era?
Mi ricordo un treno e un profilo pelle e ossa tu e la tua maglietta rossa
e la tua voglia di lotta
Sulla strada c’era un sole innaturale e il mio amore scintillava
solamente per te
A cena ho parlato di musica con tua zia che era stranamente arguta
e che apprezzava il jazz
Mi ricordo che avevamo una figlia di nome Maria che detestava le regole
e amava il silenzio profondo
Mi ricordo che avevamo un gatto di nome Piero, pigro e sincero
grasso e tutto nero.
E mi ricordo
E non mi ricordo
Forse tu sai spiegare
Da dove vengono certe fantasie
Vite che non sono mie.
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4. |
Passaporto
04:29
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Vent’anni e una valigia blu
Sul letto di via Artaud
Un libretto verde con la foto di un giovane
S.A.V.I.N.I Tito sei tu.
Tito il futuro è qui che urla
È un vento che soffia dallo spazio di Lovecraft
È un libro scartato da Sade e Celine
Seduta spiritica e adesso sei qui.
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Sergio Savini Rimini, Italy
Sergio Savini was born in Italy in 1988. He writes songs about love and death, desire, ghosts, sense of loss and utopia.
He currently lives in Milan.
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